Per comprendere “Villa Staderini” e la sua unicità, bisogna partire dalla personalità del notaio Tito Staderini e del profondo rispetto che aveva nei confronti della natura e dell’ambiente. Se si considera che siamo alla metà degli anni cinquanta ci si rende conto di quanto fosse precursore dei tempi il suo sentimento di protezione della natura: non a caso fu tra i fondatori e presidente dal 1963 al 1975 della sezione romana dell’associazione “Italia Nostra”.

Tito Staderini fu tra i primi frequentatori del promontorio dell’Argentario, colpito dalla bellezza dei luoghi, dalla purezza delle acque e dalla incontaminata macchia mediterranea.Nell’Argentario non era ancora stato compiuto alcuno scempio edilizio, al contrario di quanto stava ormai inesorabilmente avvenendo in gran parte delle coste italiane, ove una speculazione edilizia improntata ad un immediato

realizzo, generava case copie l’una dell’altra, anonime, costruite senza alcun progetto, spesso disegnate senza un minimo “sentire” delle peculiarità del luogo ove andavano ad essere realizzate. Di tutto l’Argentario s’innamorò in particolare di Porto Santo Stefano, che manteneva (e mantiene) intatte caratteristiche abitative che lo rendono di fatto simile a poche altre località in Italia.

DIsegno dell’ Arch. Boccianti raffigurante il cortile di accesso alla VIlla. Porto Santo Stefnao 1963

Acquistò i terreni di maggiore pregio per realizzarvi una villa che, esaltando l’unicità dei luoghi, manteesse inalterato l’ambiente. Disponesse di spazi adeguati per accogliere numerosi ospiti ai quali garantire assoluta privacy, in un ambiente certamente tra i più confortevoli sia perché direttamente affacciato sul mare (al quale poter accedere attraverso discese private non invasive del territorio), sia per la vista unica di cui godeva, pur trovandosi a ridosso dell’abitato. Inoltre potesse raggiungere facilmente a piedi la propria imbarcazione, altra sua passione. La sua scelta fu successivamente fatta da altre grandi famiglie del tempo, quali gli Agnelli ed i Feltrinelli. Il notaio Staderini decise di rivolgersi al suo amico
architetto Alberto Boccianti, noto scenografo e
regista cinematografico (aveva al suo attivo oltre
100 film) ritenendolo tra i pochi capaci di progettare
una villa che realizzasse i suoi desideri. Con
l’architetto Boccianti identificarono l’area ed ebbe
avvio un lungo lavoro di progettazione, durato oltre
due anni. Vennero ampiamente utilizzati modelli in
scala, per verificare l’impatto ambientale dell’opera.
I primi disegni, a livello di schizzi architettonici,
furono fatti alla fine degli anni 50. Completata la
progettazione venne iniziata la costruzione della
villa, iniziando dal mare al fine di utilizzare solo
pietra locale. La costruzione vide il suo
completamento dopo oltre due anni, nel 1965.

Due fotografie in bianco e nero della villa in fase di completamento della costruzione.
Alcune fotografie a colori datate giugno 1962 scattate per la scelta del punto esatto su cui far sorgere la villa. Agosto 1965.